“Via il gradino”, a Parma negozi accessibili con una pedana
PARMA – Quaranta pedane mobili in alluminio, leggere e facilmente collocabili, ancorabili con tasselli al terreno. Sono le protagoniste del progetto “Via il gradino” del Comune di Parma: obiettivo, ridurre le barriere architettoniche e facilitare l’accesso da parte dei soggetti con disabilità in alcuni esercizi commerciali che presentano un dislivello sulla soglia d’ingresso.
Il progetto, entrato in fase attuativa, è stato presentato nello storico locale “Pepén”, il primo degli esercizi pubblici in cui è stata posizionata la pedana mobile. “Questo è il primo risultato concreto di un progetto per noi importante – ha commentato il sindaco Federico Pizzarotti – perché ci consente di risolvere in parte un problema grave per chi si muove in carrozzina, senza creare nuove barriere sui marciapiedi. Abbiamo seguito l’esempio virtuoso di Asti investendo 8.500 euro, grazie anche a un contributo delle associazioni di categoria dei commercianti. Le pedane sono in comodato d’uso gratuito, a disposizione dei negozi interessati e sensibili a garantire l’accessibilità a tutti”.
“Via il gradino” prende il via dagli esercizi commerciali e artigianali del centro storico, dove i vincoli architettonici sono più stringenti, con un occhio di riguardo alle attività che trattano servizi o beni di prima necessità. A tutti gli esercizi che aderiranno sarà fornito un adesivo da attaccare in vetrina per rendersi riconoscibili. “Un segnale di attenzione verso le persone con disabilità – ha spiegato l’assessore Laura Rossi – così come l’app Simon per i parcheggi”, l’applicazione per disabili e anziani che propone soluzioni tecnologiche e innovative per muoversi nelle aree limitate al traffico, utilizzare al meglio il trasporto pubblico locale e accedere più facilmente ai parcheggi riservati ai disabili.
In occasione del lancio di “Via il gradino” Alberto Mutti , storico presidente dei Anmic, l’Associazione nazionale mutilati e invalidi civili ha ricordato le battaglie per abbattere le barriere, non sempre contrassegnate da risultati positivi: “Intanto risolviamo un problema, poi cerchiamo di lavorare per altre soluzioni, come la raggiungibilità dei monumenti, visto che le persone in carrozzina non possono neppure visitare il Battistero”. (Agenzia Redattore Sociale)