(VIDEO) 8 marzo: Pisa, lavoratrici Sodexo aderiscono a sciopero globale delle donne
PISA – Anche le lavoratrici della Sodexo, società che ha in appalto le attività di pulizia dell’Ospedale Cisanello, aderiscono allo sciopero globale delle donne proclamato in occasione della festa dell’8 marzo. Lo fanno per denunciare turni di lavoro massacranti e stipendi non adeguati. Una lotta che va avanti da tempo. Di seguito la lettera pubblicata nei giorni scorsi online dalle lavoratrici.
Siamo le donne che puliscono gli ospedali pisani per la multinazionale francese Sodexo. Il 16 febbraio, in assemblea, abbiamo denunciato le condizioni in cui siamo costrette a lavorare, abbiamo proclamato lo stato di agitazione e l’adesione allo sciopero internazionale delle donne dell’8 marzo: come donne e come lavoratrici siamo stanche di subire un’organizzazione del lavoro che ci impone orari certi di poche ore e turni massacranti con gli straordinari, che ci condanna a stipendi miseri guadagnati tra violenze verbali e ricatti. Con la logica degli appalti al massimo ribasso, la svalorizzazione del nostro lavoro e delle nostre vite regala lauti guadagni alla Sodexo.
Siamo consapevoli che ognuna di noi, da sola, è fragile: quando i capi settore ti chiamano, ti rimproverano, ti telefonano a casa per chiederti conto di quanto hai detto, è normale avere paura. Quando sussurrano di licenziamento per chi sciopera, si può temere di perdere anche quel reddito insufficiente. Molte di noi sono sole, con figli a carico. Un cambio turno, una riduzione oraria o il licenziamento possono avere enormi conseguenze.
Vogliono convincerci che la nostra condizione è questa, che non vi è altro orizzonte possibile: chinare la testa e accontentarci. Ma noi vogliamo vivere, non solo sopravvivere. Vogliamo il pane ma anche le rose.
Da sole siamo fragili: ma nel 2012 noi donne, con una lotta durissima costruita in tre mesi di presidio permanente, giorno e notte, davanti all’ospedale, abbiamo sconfitto 80 licenziamenti. Abbiamo vinto l’isolamento che ci voleva sole al lavoro e sole a casa, abbiamo scoperto che insieme diventiamo forza.
Non torniamo indietro. Siamo diventate il “comitato 8 marzo”: vogliamo aumenti salariali, condizioni di lavoro sicure, turni non massacranti, rispetto. La dignità delle donne non si ricatta e non si calpesta. Possiamo vincere.