VIDEO A Dritto e Rovescio Rudolph Juliani: “Putin mostra di essere un barbaro”
«In questo momento vediamo la parte terroristica, vediamo la brutalità, vediamo gli atti barbarici, vediamo un governo barbarico. Non dovrei nemmeno parlare di governo, non credo che il popolo russo sia rappresentato da un governo perché Putin sta mostrando di essere un barbaro, che provoca, porta avanti e perpetra degli atti assolutamente cruenti. Questo ha delle ripercussioni sulla società, uccide dei bambini e lo vediamo ogni giorno. Non dovrebbe essere parte della Comunità delle Nazioni. Questo è un grande pericolo per tutti noi». Sono le parole di Rudolph Giuliani, intervistato ieri sera da Paolo Del Debbio, nel corso della puntata di “Dritto e Rovescio”, andata in onda in prima serata su Retequattro.
Paolo Del Debbio: «A volte, nel dibattito italiano ma anche europeo si dice che, tutto sommato, gli Stati Uniti abbiano una posizione che mira a tutelare i propri interessi piuttosto che quelli dell’Europa in questa guerra tra Russia e Ucraina. Lei cosa dice?»
Rudolph Giuliani: «Realisticamente sì è quello che viene detto, ogni nazione inizia proteggendo i propri interessi. Io non credo che ci sia un problema con la Russia a prescindere perché da un certo punto di vista la Russia è un grande problema per l’Europa così come lo è anche per l’America, o forse anche più grande per l’America, è difficile da dire. Possiamo dire che non c’è una separazione tra di noi perché la Russia tende a utilizzare l’energia per avere la supremazia sull’Europa quindi il prezzo dell’energia va verso degli ammontari che sono altissimi. In questo momento vediamo un altro lato della cosa, vediamo la parte terroristica, vediamo la brutalità, vediamo gli atti barbarici, vediamo un governo barbarico. Non dovrei nemmeno parlare di governo, io non credo che il popolo russo sia rappresentato da un governo perché Putin sta mostrando di essere un barbaro, che provoca, porta avanti e perpetra degli atti assolutamente cruenti. Questo ha delle ripercussioni sulla società, uccide dei bambini e lo vediamo ogni giorno. Non dovrebbe essere parte della Comunità delle Nazioni. Questo è un grande pericolo per tutti noi. Per questo motivo non vedo grandi differenze sugli interessi degli Stati Uniti e i migliori interessi dell’Italia. Voi avete bisogno di molta indipendenza energetica rispetto alla Russia ed è nel nostro interesse anche fare tutto questo. A livello nazionale noi facciamo quello che dobbiamo fare, produrre molto più gas naturale del petrolio, per esempio. Due anni fa noi eravamo indipendenti a livello energetico. Il nostro nuovo presidente ha ribaltato questa situazione, questa “religione verde”, come si è detto, e quindi non siamo più indipendenti a livello energetico. Se fossimo dove eravamo due anni fa saremmo in grado di soddisfare tutti quanti i bisogni e anche di più e anche molto velocemente con tantissime parti dell’America in cui potremmo andare a estrarre del gas e del petrolio e questo ci renderebbe il secondo o il terzo più grande produttore a livello mondiale.»
Paolo Del Debbio: «All’indomani di alcuni tentativi, svolti in varie parti del mondo, con dichiarazioni dalla volontà di divenire a un accordo, si ha avuto l’impressione che Biden l’abbia sempre sparata grossa, anche andando oltre, diciamo, quello che il suo stesso entourage avrebbe voluto, perché è noto che poi si è corsi ai ripari per smentire. Questa è un po’ l’impressione che si ha, tutte le volte che si arriva a una possibilità, anche remota, di accordo, Biden lo rompa.»
Rudolph Giuliani: «Si assolutamente. È difficile dirlo per me perché io supporto il mio governo, sono americano dopo tutto, però nonostante supporti il mio governo devo dire che effettivamente le parole di Biden sono spesso molto difficili. È una situazione di grande confusione, io non vorrei essere nella posizione di chi deve immaginare ciò che sta accadendo e quali parole utilizzare. Quando è entrato in carica, aveva un paese che per due anni era diventato indipendente a livello energetico e ora questa indipendenza non c’è più. Potevamo essere forse il terzo fornitore energetico a livello mondiale e invece non lo siamo. Eravamo in una categoria incredibile, come l’Arabia Saudita per così dire, avevamo più riserve della Russia all’epoca e poi cos’è successo? Abbiamo iniziato ad applicare questa “politica verde” e ci siamo proibiti di fare tutto questo ed è molto contraddittorio, vediamo che altre persone l’hanno fatto e abbiamo iniziato a comprare da loro paradossalmente, e quindi, producendo la stessa quantità di petrolio e di gas teoricamente questo poteva avere un impatto sul clima se crediamo sia possibile. Ma invece che farlo abbiamo permesso che la Russia potesse farlo al posto nostro, capite che c’è una contraddizione in tutto questo? Noi possiamo farlo anche in maniera più sicura, di gran lunga peraltro, però non lo facciamo. Io non credo che l’amministrazione Biden sia stata molto lungimirante in questo, ci sono persone che sarebbero d’accordo con me, altre in disaccordo, quindi, è una grande confusione quella che regna sovrana nel nostro paese. Noi non dovremmo essere confusi, dovremmo dire “non preoccupatevi per l’Europa, tra due anni andremo a fornire tutti quanti i bisogni energetici”, questa è la risposta che dovremmo dare.»
Paolo Del Debbio: «Ha sentito che il Cremlino sostiene che la famiglia di Biden avrebbe in qualche modo, finanziato le armi biologiche in Ucraina? Cosa dice?»
Rudolph Giuliani: «Diciamo che non mi piace molto parlare della famiglia di Biden, vorrei parlarne al di fuori degli Stati Uniti, vorrei piuttosto parlare di criminalità in senso lato negli Stati Uniti e fare delle indagini laddove servano. Io ho dimostrato molto e molte volte, tornando indietro potrete vedere varie testimonianze, che la situazione è molto sfortunata e la domanda è “quanto Biden è compromesso dalla Russia e dalla Cina da cui riceve miliardi di miliardi di dollari?” 31 miliardi dalla Cina, almeno 3,5 miliardi dalla Russia negli ultimi dieci anni, basta pensare a questo. E noi negli Stati Uniti ci stiamo ponendo delle domande, quando lui ad esempio parla di tutti gli sforzi legati all’Afghanistan eccetera, questo riguarda anche il rapporto con la Cina, lo vediamo in tanti aspetti effettivamente, quindi non soltanto nella questione legata alla Russia. Vediamo anche che gli interessi delle comunità sono molto diversi, quelli dell’Italia e degli Stati Uniti non sono allineati però Putin è il nostro nemico comune, questo è fuori discussione, come per tutti i grandi dittatori della storia. E l’America potrebbe andare a soddisfare i fabbisogni energetici dell’Europa anche a un prezzo ragionevole. Dovremmo cercare di lavorare su questo per isolare Putin da questo punto di vista, perché se non lo facciamo e se non riusciamo a trovare una risoluzione anche alla questione ucraina e non so quale possa essere ma magari c’è il rischio che non la troviamo, il rischio è che le cose potrebbero acuirsi. L’ultimo punto che vorrei sottolineare è vero che Biden non l’ha fatto come non l’ha fatto Trump ma se guardiamo gli ultimi quindici anni vediamo che c’era Bush prima, poi Obama e poi Biden e vediamo che effettivamente non era stato toccato nessun pezzo di proprietà e questo ci porta a dire che tante cose si sapevano. Biden ha sbagliato e sta sbagliando molte cose. Il discorso delle sanzioni dovrebbe portare anche a capire cosa ci danneggia, a prescindere da Trump e dal partito politico, perché quello che danneggia noi, danneggia anche Putin. La prova sta nelle azioni, in quello che vediamo ogni giorno. Lo abbiamo visto con Bush in Georgia, con Putin, la Crimea e Obama, che non ha neanche dato aiuto ma ha fornito dei missili e non ha agevolato la situazione. E ora lo vediamo anche con Biden. Se ascoltate gli ucraini dicono che le forniture che offriamo sono troppo poche quindi quello che sta accadendo è qualcosa di intollerabile perché gli aiuti che vengono dagli Stati Uniti non sono sufficienti. Questo è quello che viene detto e quindi capiamo come siamo in una situazione di grande confusione. Nell’operato di Biden c’è una mancanza di coerenza, non so effettivamente quale siano i suoi obiettivi ma sicuramente non è possibile seguirlo nel suo operato.»