Wheeliz, in Francia il “car-sharing” è senza barriere
ROMA – Nell’era della “condivisione”, lo “sharing” può abbattere le barriere.Letteralmente, come sta accadendo in Francia, grazie all’iniziativa di una ragazza disabile di 24 anni, Charlotte de Vilmorin. E’ lei ad aver inventato “Wheeliz”, la piattaforma di “car-sharing” dedicata a chi ha una disabilità motoria. Solo veicoli adattati e a costi vantaggiosi rispetto alle cifre astronomiche generalmente richieste per questo servizio.
A raccontare questa storia è Iacopo Melio sulla rivista on-line Fotcutech. All’origine dell’idea di charlotte c’è un viaggio in Florida, reso particolarmente faticoso e costoso proprio dal trasporto a noleggio: un veicolo adatto alle sue esigenze le costò ben 1.000 dollari per 10 giorni di affitto. “Charlotte – spiega Melio – ha pensato che puntare al car sharing potesse essere la soluzione adatta: in questo modo chi ha bisogno di un aiuto per il trasporto può entrare in contatto con chi, quel trasporto, può fornirlo a prezzi sicuramente più abbordabili. Un’opportunità anche per rendersi più autonomi e meno dipendenti dagli altri”.
Servivano fondi per dare le gambe a questa idea: Charlotte li ha raccolti tramite il crowdfunding, una forma d “condivisione” anche questa. La condivisione di un’idea, di un progetto, di una soluzione. Ha raccolto 20 mila euro in pochi giorni: sono bastati per dar vita alla piattaforma, oggi attiva a Parigi, Bordeaux e Nantes. E così oggi “per tantissime persone è sufficiente iscriversi all’apposito sito, cercare l’auto migliore per le proprie esigenze e lasciare che Wheeliz individui quella più vicina, mettendo in contatto con il relativo noleggiatore”, spiega Melio. La registrazione è gratuita, mentre i costi del noleggio si aggirano intorno ai 50 euro al giorni: una cifra decisamente sostenibile, se pensiamo che normalmente un veicolo adattato costa fino a 250 euro al giorno. E l’idea ha avuto successo, visto che oggi sono poco meno di mille gli utenti iscritti e 120 i veicoli a disposizione. “La mobilità è possibile insieme!”, assicura Charlotte. Che ore spera di estendere il servizio a tutto il territorio nazionale. E chissà che anche in Italia l’idea di un “car-sharing senza barriere” non piaccia a qualche giovane intraprendente… (Agenzia Redattore Sociale)