San Vittore, il carcere dove i libri sono “Un momento di libertà”

Uno dei momenti del progetto "Biblioteche in rete a San Vittore" ripresi da Giovanni Giommi (foto da casadellacarita.org)

MILANO – Un libro, anzi tanti libri, per rompere “l’esilio” all’interno del carcere. È questo il tema del documentario “Un momento di libertà” di Giovanni Giommi presentato questa mattina a Milano al teatro Mexico. Un documentario che nasce per raccontare il momento di libertà vissuto dalle persone detenute a San Vittore. Attraverso i libri. Perché la lettura può essere lo strumento per avviare il recupero sociale dei detenuti, anche grazie al progetto “Incontri ravvicinati – Biblioteche in rete” che intende trasformare le persone in carcere in bibliotecari che, se da una parte sono capaci di riordinare gli scaffali e creare un archivio, dall’altra possono invogliare gli altri carcerati a prendere un libro in mano e respirare un piccolo momento di libertà.
Il titolo del documentario, che conta le riprese di 18 mesi,  prende avvio proprio dalla frase che Giommi ha sentito a San Vittore da parte di un detenuto che, attraverso la lettura di un libro, ha potuto respirare un momento di libertà.  E il documentario si dipana tra il racconto delle fasi di lavoro per dotare le biblioteche del carcere degli standard delle biblioteche milanesi, i corsi sui generi letterari, ma anche le storie delle persone recluse e quelle dei volontari. La sceneggiatura è stata costruita partendo da Farenheit 451 di Ray Bradbury, uno dei testi che i carcerati hanno letto e commentato. Un testo su cui i ragazzi hanno lavorato duramente. Quando il regista è entrato a San Vittore non avrebbe mai pensato di trovarsi di fronte a quello che ha chiamato “luogo di cultura”. “Sono entrato a San Vittore  – prosegue – spinto dai luoghi comuni di chi non è mai entrato in un carcere. Seguendo i gruppi di lettura ho visto che San Vittore è un luogo di lettura, se avessi chiuso gli occhi, sarei potuto essere in qualsiasi biblioteca della città”.
Con lo sguardo discreto della telecamera, Giommi ha fotografato in movimento  le attività di San Vittore, con uno spirito mai didascalico, ma lasciando largo spazio alla narrazione dei protagonisti del progetto:  detenuti, operatori e volontari dei diversi enti e associazioni che sono stati impegnati in questi 18 mesi. E se Giommi ha cercato di raccontare, con gli occhi dei protagonisti, le attività del progetto, dall’altra ha dato voce alle persone coinvolte, cercando di fare emergere le storie e i motivi per i quali i detenuti hanno espresso l’amore per la lettura.
Il documentario ha inoltre preceduto la firma della convenzione stipulata tra il Comune di Milano, San Vittore, Cpia (scuola per adulti) e le associazioni che hanno preso parte al progetto: il Gruppo Carcere Mario Cuminetti, la  Casa della carità, la Caritas Ambrosiana e BiblioLavoro, per dotare la biblioteca di San Vittore di libri. L’obiettivo della “Rete” è infatti quello di costruire un vero e proprio sistema bibliotecario, per poi dare vita a  una serie di attività culturali in grado di creare un continuo scambio tra il carcere e l’esterno. Contatto che riesce a fare dialogare mondi diversi: il volontariato, le librerie private, le biblioteche pubbliche, i cittadini che acquistano volumi e ne donano altri per il carcere, e le scuole. Sì, perché dallo scorso anno i ragazzi del liceo scientifico Alessandro Volta hanno dato vita alla sperimentazione del progetto: “Società di lettura” dentro la sezione penale. Il progetto consiste nella lettura di un libro, personale e di gruppo, che gli studenti della scuola e i ragazzi della Casa della carità svolgono con docenti e amici, per preparare un successivo incontro pubblico, spesso alla presenza dell’autore; l’anno scorso, questa proposta è arrivata anche all’interno di San Vittore. Mentre all’interno della stessa struttura sono partiti corsi di formazione per bibliotecari e promozione alla lettura.
Questa mattina al Mexico c’erano tutti, Gloria Manzelli, direttrice della Casa Circondariale; Stefano Parise, direttore delle Biblioteche del Comune;Nicola Pietro de Rienzo, dell’Associazione Gruppo Carcere Mario Cuminetti; don Virginio Colmegna (Casa della carità), Luciano Gualzetti(Caritas Ambrosiana), Aldo Carera, presidente di BiblioLavoro. Il progetto in favore delle 7 biblioteche di San Vittore è partito nel 2014 con i fondi della Fondazione Cariplo. Oggi è stato rilanciato con la firma di un accordo fra Comune di Milano, Casa Circondariale di San Vittore e gli altri Enti del terzo settore.
Enrica Tancioni